Ti sei mai chiesto come mai le pagine del tuo sito siano strutturate in un certo modo? In realtà l’organizzazione dei contenuti può incidere molto sulla navigazione da parte degli utenti.
Con Google Analytics è possibile capire dove atterrano gli utenti, come proseguono cliccando sui vari links, quanto tempo rimangono sulle pagine, in quanti abbandonano una pagina nello specifico e molte altre informazioni, ma cosa fanno in realtà gli utenti sulle pagine? Cosa guardano in particolare? Leggono quel testo oppure no?
A tal proposito vengono in nostro aiuto le heat maps e l’eye-tracking.
Cos’è l’eye-tracking
Il monitoraggio oculare o eye-tracking o oculometria è uno strumento in grado di registrare e monitorare la dilatazione e la contrazione pupillare, rilevando in maniera oggettiva e con precisione l’intero percorso effettuato dall’occhio e le aree su cui si è focalizzata maggiormente l’attenzione visiva.
“…Quando si guarda qualcosa, infatti, gli occhi si spostano almeno 3 o 4 volte al secondo, seguendo un ordine apparentemente casuale. Ogni spostamento, detto saccade, dura circa un decimo di secondo, mentre le fermate, o fissazioni, durano da 2 a 4 decimi di secondo…”
Fonte: Economia – Tesi online
In generale l’eye-tracking permette di:
- Misurare il livello di attenzione di ciò che si sta osservando
- Determinare le aree di maggior interesse per gli utenti
- Determinare come viene visualizzato un prodotto o una pagina web, quindi se ci sono state criticità durante l’osservazione
- Misurare il tempo impiegato per la visualizzazione e il numero di punti di interesse o fissazione
Cosa sono le heat maps
La rappresentazione grafica che deriva dall’eye-tracking è definita heat map, ovvero mappe di calore: più lo sguardo si sofferma su un punto e più alto diventa il grado di interesse, segnalato come una fonte di calore.
Le aree di calore vanno dal rosso al verde, dove il rosso indica il punto di maggior interesse per lo sguardo.
Le heat maps mostrano:
- i movimenti del mouse (hover map)
- il numero di click (click map)
- i movimenti dello scroll di pagina (scroll map)
Queste mappe permettono di capire cosa guardano effettivamente gli utenti.
Per un sito internet generalmente lo sguardo dell’utente ha il seguente andamento:
- Lettura da sinistra a destra (nel senso di scrittura) e dall’alto verso il basso
- Focalizzazione sugli elementi messi in evidenza, quindi immagini grandi o testi colorati
L’eye tracking e le heat maps permettono di estrapolare numerose informazioni utili per analizzare l’usabilità e l’efficacia di un’interfaccia, la progettazione di prodotti commerciali o nella definizione di messaggi pubblicitari. In breve permette di ottenere risultati oggettivi, ottimizzando il ritorno di investimento (ROI).
In fase di beta testing su un sito internet, l’eye-tracking viene utilizzato per monitorare l’utente mentre è intento a svolgere una determinata attività, come procedere con un acquisto, scaricare un file, trovare una specifica informazione, capire di cosa tratta la pagina.
Questa tecnica serve per determinare:
- se lo svolgimento di un determinato compito è andato a buon fine
- se l’utente è stato in grado di mantenere l’attenzione o è stato distratto da altro
- se i contenuti (testi, grafica, spazi, ecc.) sono ben strutturati e posizionati
- se determinati elementi in pagina attraggono l’attenzione
- come l’utente legge la pagina e a quali elementi da più importanza
Dall’analisi dei dati si decide se modificare/ottimizzare i contenuti web in funzione di come si comportano gli utenti in pagina, dove si muovono, dove cliccano, se scorrono fino in fondo o se si concentrano in qualche punto in particolare.
Risulta quindi utile, soprattutto per alcune tipologie di siti/applicazioni, monitorare l’attenzione degli utenti per poterne migliorare l’interazione e l’efficacia.
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