Nel nostro lavoro veniamo a contatto con tanti collaboratori che ricoprono ruoli molto diversi fra loro. Ogni figura professionale ha i suoi pregi, ma soprattutto TAAAANTI DIFETTI!!!
Con questa rubrica vogliamo giocare sugli stereotipi e le frasi più comuni.
Oggi presentiamo il programmatore medio!
[didascalia_foto]Illustrazione di Yari Ferro[/didascalia_foto]
La figura del programmatore:
- almeno una volta in un discorso deve far rientrare parole come “codice sorgente” “debug” “script” “ricompilare“
- disprezza/ignora ogni tipo di accorgimento estetico o grafico, figuriamoci cosa succede se gli chiedi di aprire un programma come Photoshop!
- ha uno scompenso cardiaco ogni volta che qualcuno confonde Star Wars con Star Trek e viceversa
- non può andare al supermercato senza prima aver stilato una lista della spesa precisa e ordinata secondo criteri tutti suoi
- le sue prime parole sono state “Hello World!“
- quando si brucia un pixel sul monitor recita il rosario. Probabilmente è l’unico elemento comune che ha con i grafici!
- per lui esiste solo una shell e la riga di comando
- il punto e virgola finisce ogni frase
- ha almeno un backup che esegue il backup del backup, su dischi in raid ovviamente!
- se la sua ragazza, nerd anche lei, non va più bene fa un cast o la formatta
- il massimo dello sballo per la vita di coppia è piazzarsi sul divano a giocare a World of Warcraft
- è in grado di comunicare in klingoniano, elfico o con una sequenza di 1 e 0, ma parlando con una ragazza riesce solo a balbettare frasi sconnesse
- se compra una casa non la ristruttura, la sovrascrive
- nessuna casa è come localhost
- se il codice non è ben indentato potrebbe avere una crisi esistenziale
- il suo universo parallelo è VMWare
- alla terza mail di lavoro ricevuta dopo le 19 scatta lo script che manda una risposta automatica con oggetto “Mail delivery failed: returning message to sender“
- non ammetterà mai che non sa qualcosa, piuttosto dice “è un’eccezione, adesso verifico!”
- per lui la mela è solo un frutto come un altro
- è secondo solo ai daltonici nell’incapacità di distinguere due colori simili
- il linguaggio uomo-macchina è più immediato della comunicazione tra lui e gli esseri umani
Frasi che si sente dire un programmatore:
- “tu che smanetti col computer, non mi potresti riparare la stampante?”
- “scusami per l’orario, ma l’applicazione non funziona più! Puoi risolvere entro breve?”
- “il mio sito è lento, puoi fare qualcosa?”
- “massì, quanto ci metterai a farmi questa applicazione che funziona esattamente come dico io?!”
- “quanto ci metti a farmi questa modifica veloce veloce?”
- “non ho capito, puoi spiegarmelo con parole tue?”
Con tanto affetto e senza offesa per nessuno 🙂
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